Vai al contenuto
Home » Chi pagherà il revamping dell’inceneritore ACCAM?

Chi pagherà il revamping dell’inceneritore ACCAM?

  • di

Alcune brevi note del vicesindaco di Vanzaghello Tiziano Torretta sull’evoluzione della vicenda Accam  1) Due facce della stessa medaglia. Il revamping dell’inceneritore è stato pensato nel 2010 ma finora non ha fatto passi in avanti non certo per l’opposizione del singolo Comune di Vanzaghello ma in quanto, oltre alle problematiche tecnico-amministrative, non risultava “bancabile” ossia le banche non erano disposte a finanziarlo in quanto la società Accam presentava dati   patrimoniali ed economici di scarso appeal per gli istituti finanziari. A questo impasse si poteva far fronte: o con le fidejussioni dei singoli comuni, o con la garanzia di enti (Provincia, regione)  oppure ( e qui entra in gioco lo studio Bain) creando una Newco più strutturata dal punto di vista finanziario e con un reddito certo derivante dal servizio di raccolta rifiuti per i Comuni. 2) Ogni business plan è ottimista E’ assolutamente normale che le società incaricate di stendere i business plan mettano in forte evidenza gli aspetti positivi della Newco (sinergie, risparmi ecc) mettendo in secondo piano od addirittura in ombra le criticità e i rischi. Sarebbe paradossale il contrario!!Però bisogna leggere attentamente cifre ed ipotesi contenute nelle pagine del business plan per cogliere almeno le linee guida che sottendono il piano, tra cui: la Newco tra AMSC, AMGA ed AGESP ha la mission  di ampliare il proprio attuale bacino di utenza e il proprio fatturato facendo il servizio di raccolta rifiuti anche per altri Comuni che oggi non sono nel parco clienti (con problemi di trasporto dei rifiuti, tariffe ecc) 3) Tre debolezze Al di là dell’aumento dei clienti serviti i risparmi effettivi saranno esigui e richiederanno tempo in quanto le 3 società oggi sono di fatto in perdita, con sistemi di gestione diversi e aree di intervento non immediatamente sovrapponibili. E’ difficile che, almeno in Italia, da tre debolezze nasca una vera forza. 4) La newco, aumentando il proprio volume di raccolta, troverà facile ed immediato punto di smaltimento nel bruciare i rifiuti all’attuale impianto. I Comuni e i cittadini  vogliono e lavorano per  una minor produzione di rifiuti ed una maggiore differenziazione mentre la Newco fattura di più se “raccoglie e trasporta” più rifiuti e fattura di più se “brucia nell’inceneritore” rifiuti più calorifici perché poco differenziati. Inoltre il piano Bain spera in una “ripresa della produzione di rifiuti” a seguito dell’evolversi positivo della crisis economica!! 5) L’incenerimento quanto costa? Oggi Accam fattura in maniera trasparente il prezzo di incenerimento  ai clienti mentre con la Newco questa voce singola potrebbe sparire nella sommatoria complessiva dei costi sostenuti dalla Newco  (che il cittadino pagherà nella tassa rifiuti)  e pertanto sarà più difficile fare un confronto con altri inceneritori e con altre forme di smaltimento (es. fabbrica dei materiali) Mantenere in vita l’inceneritore significa inoltre  evitare di spendere milioni per la bonifica del sito e spostare questo problema tra 30 anni e poter usare le cifre stanziate a bilancio per altri scopi. 6) I primi effetti del Piano E’ di questi giorni la notizia che verrà modificato lo Statuto di Accam che , probabilmente, farà da contenitore per la Newco. Nelle prime ipotesi che circolano  verrà modificata la composizione dei soci: oggi sono soci solo i Comuni del Bustese, Gallaratese ed alto milanese  e solo questi 27 Comuni possono conferire i rifiuti. Domani diventeranno soci anche le società partecipate (es. Amga, Agesp, AMSC). Questo potrebbe significare  che la società XX, socia di Accam, essendo una società di natura privata ed attenta solo al proprio ritorno economico,  potrà bruciare in Accam anche i rifiuti raccolti nel territorio del novarese, vercellese ecc.Addirittura la società XX potrà rendersi disponibile a ricevere e curare  l’incenerimento di rifiuti provenienti da chissà dove! Ritengo che tutte le iniziative sia in corso (es. raccolta firme) sia da individuare non possano limitarsi a manifestare la contrarietà al revamping ma debbano: –           porre l’accento sulle effettive possibilità di smaltire i rifiuti in maniera diversa dall’incenerimento  (es. fabbrica dei materiali) –          superare la paura di Amministratori e cittadini di avere le strade “piene di sacchi della spazzatura” –           chiedere un serio approfondimento sulle ipotesi di costituzione della NEWCO anche esaminando l’alternativa di una fusione tra le 3 attuali partecipate senza l’accorpamento di Accam spa. Penso che i cittadini debbano essere informati non solo sugli aspetti sanitari ed ambientali ma anche sugli aspetti economici della vicenda in quanto poi tali operazioni riversano gli eventuali effetti negativi sulle tasse pagate dalle famiglie. E in Italia ne abbiamo a decine di casi….. Tiziano Torretta – Vicesindaco di Vanzaghello