Milano 3 luglio 2014 Comitati e associazioni ambientaliste pro “fabbrica dei materiali” in alternativa all’inceneritore ACCAM di Busto Arsizio davanti alla Regione. Membri della commissione regionale ambiente tra cui il presidente Marsico si sono recati al nostro presidio condividendone largamente i contenuti. Comitati e associazioni da tempo impegnati affinchè il consorzio ACCAM realizzi il salto di qualità passando da tecnologie datate come l’incenerimento a impostazioni più evolute basate sul recupero dei materiali, hanno voluto portare il loro messaggio là dove vengono prese le decisioni regionali. La nostra impostazione è in questi giorni rafforzata dalla autorevole presa di posizione europea resa nota nella giornata di ieri dall’ANSA. “Se l’Europa vuole competere sul mercato globale dobbiamo sfruttare al massimo le nostre risorse e questo significa riciclarle in modo produttivo” ha detto il commissario europeo all’ambiente, Janez Potocnik. “Il passaggio ad un’economia circolare, cioè all’insegna del riuso e del riciclo è possibile e proficuo, ma non avverrà senza le politiche giuste”. E la politica giusta, tradotta in passi concreti sul territorio, significa, come diciamo da tempo, abbandonare progressivamente l’incenerimento, e imboccare decisamente la scelta della massimizzazione del recupero dei materiali. In altre parole impiantare sull’area attualmente occupata dall’inceneritore di Busto Arsizio una “fabbrica dei materiali”, dove quelli che ancora insistiamo a definire rifiuti siano considerate risorse da riutilizzare in ulteriori processi produttivi. Il presidio ha dato anche una dimostrazione concreta di come questo sia possibile, attraverso l’apertura di sacchi di “rifiuto urbano residuo” quello che ora è destinato all’incenerimento, suddividendone il contenuto per categorie di materiali e pesandone le componenti. Di queste un abbondante 90 per cento era costituito da frazioni facilmente destinate al riciclo. Questo significa che tenendo come riferimento l’attuale 65% di raccolta differenziata sul territorio, il 90% del 35% residuo ulteriormente differenziabile, sta a dimostrare la razionalità della scelta di impianti industriali di ulteriore separazione e riciclaggio: la cosidetta “fabbrica dei materiali”. Un processo industriale questo, atto a trasformare i rifiuti in risorsa. Significa, come ricordato dal commissario europeo all’ambiente, trasformare il problema dello smaltimento in una concreta opportunità economica e generatrice di maggiori posti di lavoro, senza contare i vantaggi di tipo ambientale e sanitario. Membri della commissione ambiente regionale, tra i quali il suo presidente Luca Marsico hanno incontrato il nostro presidio interloquendo con noi, dal cui colloquio sono emerse parecchie identità di vedute concretizzate nella decisione di avere una delegazione dei comitati come uditori alla riunione di giovedì della commissione regionale alla quale parteciperà l’assessore alla partita Claudia Terzi.