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PITTURA A CUGGIONO – Gaetano e Italo Calcaterra

  • di

Santa Maria in Braida (Le Radici e le Ali)  

Via San Rocco 48 – Cuggiono

18 dicembre 2016 – 6 gennaio 2017  ore 15-18

  Inaugurazione mostra domenica 18 dicembre ore 11

Come ogni anno durante il periodo natalizio ospiteremo nella nostra sede iniziative artistiche strettamente legate al territorio.

Quest’anno una mostra dedicata a due Pittori, padre e figlio, entrambi cuggionesi di nascita, Gaetano (1872-1926) e Italo (1901-1983) Calcaterra, che nella loro vicenda paiono rimandare all’antico concetto della “bottega d’arte”, dapprima condividendo e poi ereditando l’uno dall’altro l’ecletticità dell’operare, che spazia dalla pittura di cavalletto all’affresco, alla decorazione, agli allestimenti scenografici teatrali, celebrativi per pubblici eventi o d’ambito religioso, sino all’architettura, in un ampio raggio d’intervento nel nord-occidente d’Italia.

Nato nel 1872, Gaetano Calcaterra frequenta Brera per arrivare in seguito e tenervi corsi di scenografia, lavorando
anche per la Scala. Suoi affreschi sono, fra gli altri, nelle chiese di Legnano, Nerviano, Bernate, Castano
Primo. Cuggiono gli deve la volta di Sant’Agnese, la collaborazione con l’amico Luigi Nogari nella Basilica di
San Giorgio, oltre alla progettazione della Cappella dell’Addolorata, dipinta poi dal figlio Italo nel 1966 e scelta
a immagine dell’odierna rassegna. Si spegne a Cuggiono nel 1926, a soli cinquantaquattro anni.

Italo Calcaterra si discosta nel tempo dall’influenza del padre-maestro e si volge a modi più liberi da impronte
accademiche, privilegiando tonalità decise e l’immediatezza emotiva del colore alla definizione formale del segno,
grazie in particolare all’uso della spatola. Nato all’alba del secolo, 1901, morirà a ottantuno anni, nel 1982,
profondamente segnato dalla tragica esperienza della deportazione nel 1943 in un campo di concentramento
della Pomerania.

Al di là dell’iconografia ecumenica di committenza e della diversità degli esiti, comuni sono le tematiche di genere
dei dipinti, testimoniate dalla mostra: natura morta, fiori e soprattutto il paesaggio, che porta a inserire
entrambi i Calcaterra nella scia di quella lunga tradizione lombarda, rimasta, pur nel suo evolversi, fedele alla
figurazione, nonostante la pressione e gli sconvolgimenti delle avanguardie novecentesche.

La mostra è organizzata da Ecoistituto della Valle del Ticino in collaborazione col Gruppo Artistico Occhio e Colorificio Rossi Service, col patrocinio del Comune di Cuggiono

vedi la locandina