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Riprese video e Mozione finale dell’ASSEMBLEA del 24 ottobre contro la discarica nel Parco del Roccolo

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Qui il servizio del TG3

Qui le riprese video dell’assemblea 

parte 1 /13 – Susanna Biondi Sindaca Busto Garolfo

parte 2 /13 – Pierluca Oldani Sindaco Casorezzo

Parte 3 /13 – Alfio Colombo – Parco del Roccolo

Parte 4 /13 – Presentazione Ricorso dei Comuni

Parte 5 /13 – Eleonora Bonecchi – Comitato antidiscarica

Parte 6 /13 – Daniela Clementi – Radici nel cielo

Parte 7 /13 – Giuliana Cislaghi – Ricorso di Salviamo il Paesaggio

Parte 8 /13 – Sara Bettinelli . Coordinamento sindaci Alto Milanese

Parte 9 /13 – Marco Invernizzi – Sindaco Magenta

Parte 10/13 – Flavio Polloni Sindaco Cuggiono

Parte 11/13 – Michele Cattaneo- Sindaco Rescaldina

Parte 12/13 – Pietro Mezzi – cons. delegato ambiente Città metropolitana

Parte 13/13 – Oreste Magni – Ecoistituto Ticino – Mozione finale

Mozione finale approvata all’unanimità

I Cittadini e i rappresentanti istituzionali dell’Alto Milanese, Magentino e Abbiatense, partecipanti all’assemblea del 24 ottobre indetta dai Comuni di Busto Garolfo, Casorezzo, PLIS Parco del Roccolo e dai comitati territoriali

Preso atto che

La vicenda della Cava di Busto Garolfo-Casorezzo è emblematica perché, ribaltandone il senso può prospettare una via d’uscita dall’attività estrattiva di sabbia e ghiaia (in caduta libera dal punto di vista produttivo) verso lo smaltimento di rifiuti industriali, prospettiva per altro che la stessa Regione ha definito a più riprese ed in sedi autorevoli “non necessaria” visto che la politica del riuso sta coinvolgendo sempre più anche le attività industriali con buoni risultati nel contenimento dei rifiuti.

Considerando che

La domanda “a chi serve, allora, lo smaltimento di rifiuti proposto da SOLTER” rimane inquietantemente sospesa senza risposta, almeno per i Cittadini e le Istituzioni locali.

Convinti che

Questa vicenda possa aprire scenari molto diversi che possono fare davvero la differenza per i territori come Altomilanese, Magentino e Abbiatense nei quali le attività estrattive hanno “tradizionalmente” trovato spazio viste le caratteristiche dei terreni ghiaiosi.

Ritenendo necessario

che il territorio riprenda in mano il proprio futuro per decidere cosa diventare e quali prospettive perseguire.

In coerenza con

la più volte dichiarata valorizzazione del Parco del Ticino e del progetto della Dorsale Verde Nord Milano, affermazioni che non devono essere solo sogni, ma idee per governare il territorio concretamente nel contesto di un’area vasta fortemente antropizzata

Preso atto che

Seppur con un certo ritardo anche Città Metropolitana ha ripreso a Settembre la definizione del nuovo Piano Cave scaduto a giugno di quest’anno e prorogato frettolosamente senza una valutazione di merito per tre anni dalla Regione Lombardia.

Considerando

questa vicenda emblematica come occasione per fare i conti seriamente con questo settore prendendo atto che il Piano 2006-2016 aveva fatto stime di volumi da scavare spropositate rispetto alle reali esigenze produttive, ed è all’ordine del giorno una sua revisione, riducendo in modo consistente i volumi di scavo

Nonché

che Il grande tema del ripristino e del recupero delle aree di Cava ancora non ha trovato una definizione chiara e con tempistiche certe, lasciando i territori interessati sempre in una situazione di incertezza.

Tenendo conto che

fino ad oggi si è dimostrata di corto respiro e di dubbio vantaggio per i territori e la loro salvaguardia la scorciatoia che singole amministrazioni locali pensino di imboccare confidando in convenzioni favorevoli con i cavatori

e

che le stesse attività di cava nel pieno rispetto dei singoli territori, potrebbero trovare spazio nel recupero degli stessi materiali edili.

Certi che

se si vuole davvero non consumare altro territorio (come anche la Regione ha sostenuto in una recente legge) ed affrontare il tema del recupero edilizio nella prospettiva di un progressivo efficientamento energetico, e in quella di immense aree industriali dismesse.

Chiedono con forza che

tutti gli “attori” di questo complesso lavoro di rilancio territoriale e ambientale facciano fare la loro parte: i territori proponendo progetti coerenti vincendo anacronistici campanilismi, Città Metropolitana chiarendo il contesto nel quale questi progetti possono realizzarsi ascoltando le istanze che giungono dai cittadini e dalle amministrazioni locali dell’Alto Milanese, Magentino, Abbiatense aprendo con esse un tavolo di confronto, la Regione sostenendo questo progetto con normative coerenti nonché con adeguati  finanziamenti.

Rigettano quindi in toto il progetto SOLTER nel sito ATEg11(Cave di Casorezzo) 

sostenendo i ricorsi presentati sia dai Comuni di Busto Garolfo e Casorezzo, Parco del Roccolo, sia dai comitati locali, come primo passo necessario di un modo nuovo e coerente di affrontare le tematiche territoriali

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COME SOSTENERE IL RICORSO DEI COMITATI

Sarà possibile effettuare donazioni sia tramite conto corrente bancario aperto in Banca Popolare Etica SCPA a nome di Salviamo il Paesaggio-Difendiamo i Territori comitato locale Casorezzo IBAN IT39S0501801600000000235998 , sia  attraverso un sito internet dedicato gestito da Banca Etica
o effettuando un versamento sul c/c di Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Bubuggiate
IBAN  IT93S0840432690000000027034 intestato a Salviamo il paesaggio difendiamo i territori comitato locale Casorezzo 
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