Domenica 5 febbraio con partenza alle 10 dal ponte di Castelletto di Cuggiono dirigendoci verso Bernate
Perché una marcia
Dobbiamo sollevare il tema acqua, tema delicato, per molti versi drammatico, ma purtroppo ignorato dai più.
Certo, guardiamo in televisione i fiumi in secca, i nubifragi e i fenomeni estremi sempre più frequenti, ma finché questi non ci toccano da vicino, sono quasi uno spettacolo che in fondo ci riguarda poco, come del resto lo scioglimento dei ghiacciai, la desertificazione o l’innalzamento dei mari.
Intanto apriamo distrattamente i rubinetti delle nostre case, consumiamo miliardi di bottiglie d’acqua minerale, ignoriamo da dove l’acqua venga, quali strade sotterranee attraversi, come si rigeneri e fluisca, il modo in cui viene distribuita, sprecata, inquinata, violata, venduta, resa merce in un mondo sempre più assetato e ferito da intollerabili disuguaglianze.
Eppure basterebbe guardarci un pochino intorno anche nel nostro territorio per cominciare a capire. Basterebbe parlare con qualche agricoltore, osservare ad esempio quelle che una volta erano le normali asciutte del Naviglio Grande, momento di festa per le popolazioni rivierasche, trasformate oggi in ben altro.
Duravano qualche settimana, ma il canale manteneva una sua portata seppure ridotta, consentendo al di là della pesca collettiva del primo giorno, a buona parte degli animali acquatici di sopravvivere.
Oggi il Naviglio è reso completamente asciutto per diversi mesi, canale privo di vita, a seguito di una scelta per consentire manutenzioni a costi più ridotti, ma devastanti dal punto di vista ambientale e della conservazione della biodiversità.
E a valle del canale la drammatica secca dei fontanili, delle rogge un tempo pullulanti di vita ridotte a cimiteri di animali di ogni tipo, laghetti in vallata trasformati in deserti, senza parlare delle difficoltà crescenti per le normali produzioni agricole.
Certo le cause sono molteplici, cambiamenti climatici in primis, ma proprio per questo è importante che, chi se ne rende conto, non stia solo a guardare e lamentarsi.
La marcia dell’acqua di domenica 5 febbraio vuole avere questo senso, essere una occasione per aggregare quelle realtà che vogliono stimolare consapevolezza individuale e collettiva, rendere possibili altre scelte che consentano almeno in parte di affrontare in un ottica più sostenibile la situazione.
Giovedì 12 gennaio a Cuggiono, abbiamo presentato un bel libro “Gli stati generali dell’acqua” stimolato dalla associazione “Laudato si,una alleanza per il clima, la terra e la giustizia sociale”, e curato dalla sua direttrice Daniela Padoan, libro che affronta il tema analizzandolo sotto molteplici aspetti, non ultimo, anzi, quello dei tentativi in corso, malgrado il referendum del 2011, di privatizzare questo essenziale bene comune.
Alla fine di questa presentazione abbiamo lanciato la proposta della marcia perché vogliamo anche nel nostro piccolo, a livello territoriale, far sentire una voce per cominciare a sensibilizzare, sia i decisori politici sia noi cittadini, su questo tema oggi largamente misconosciuto. E non è detto che questa iniziativa non contamini altre realtà e ne generi altre.
La marcia dell’acqua di domenica 5 febbraio vuole avere questo senso, essere una occasione per aggregare quelle realtà che vogliono stimolare consapevolezza individuale e collettiva, rendere possibili altre scelte che consentano almeno in parte di affrontare più razionalmente, e in un ottica più sostenibile la situazione.
Una marcia che vorremmo partecipata da molti, da giovani in particolare, ma anche da meno giovani, da agricoltori, da cittadini, da chi in modo diverso fruisce dell’acqua. Sarà intervallata da animazioni, musiche, letture, e avrà come sintesi finale un appello che arrivi a stimolare modifiche a scelte e comportamenti sbagliati,
Cerchiamo insieme, rendere questo appuntamento di peso, dando all’iniziativa un adeguato rilievo partecipativo, organizzativo e mediatico, e non ultimo messaggio ai decisori politici a non valutare ogni cosa coll’esclusivo metro dei costi immediati che non tengono conto dei tanti altri aspetti che hanno un grande valore, anche se non hanno un prezzo.