Un numero di fine anno e un calendario per il prossimo
Con questo numero siamo giunti a completare il trentunesimo anno di pubblicazione di questo trimestrale. Sembra ieri, dicembre 93, quando usciva il primo numero, allora in formato tabloid, austeramente in bianco e nero, come lo era quello della pubblicazione progenitrice uscita nei tre anni precedenti, “La sirena”, momento di riflessione di quel presidio antidiscarica di Buscate, che segnò le vicende del territorio in quegli anni.
Ovviamente “La Città Possibile” aveva ed ha un taglio diverso. Non più cronaca di un affollato, vivace presidio, ma riflessione sull’essere cittadini a partire dal luogo in cui si vive. La Città Possibile, nomen omen dicevano i latini, vuole essere questo, né più né meno.
Rivista locale certamente, ma con un taglio aperto a un territorio più o meno ampio. Se un tempo si diceva agire localmente e pensare globalmente la rivista in questi anni ha cercato, pur partendo da temi locali, di mantenere questo approccio, anche con i supplementi monografici su temi di particolare rilevanza, dalle migrazioni, al cambiamento climatico, dalla pace, all’agricoltura…
E per non farci mancare niente, dallo scorso anno grazie alla collaborazione di amici appassionati fotografi anche con l’uscita di calendari, che nell’accompagnare mese dopo mese i lettori, ricordano il nostro ambiente, il parco del Ticino, la brughiera di Malpensa… Quest’anno lo dedichiamo alla flora del parco. Come al solito la rivista benché distribuita anche gratuitamente in luoghi pubblici (la parabola del buon seminatore docet) resta testardamente e volutamente senza pubblicità. Se continua a uscire è grazie all’apprezzamento di chi la sostiene (Per riceverla a casa compilare il tagliando).
Qui la versione on line, ma averla tra le mani è un altra cosa…