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Giuseppe Abbati L’unità dei frammenti

Santa Maria in Braida via San Rocco 48, Cuggiono dal 6 al 20 ottobre 
Inaugurazione: domenica 6 ottobre, alle 11
 Apertura: sabato e domenica, dalle 15 alle 18

A dieci anni dalla mostra Scotchage. Le stanze trasparenti, Giuseppe Abbati torna nella settecentesca sede cuggionese di Santa Maria in Braida con L’unità dei frammenti, testimonianza delle ultime ricerche e sperimentazioni.

I frammenti sono “pezzi” ritagliati senza intento di precisione geometrica da illustra-zioni di riviste o giornali o, in particolare, manifesti staccati di persona da muri e staccionate dove, logori da giorni, dall’ovvia incuria e spesso già vittime di strappi, hanno ormai esaurito il transitorio compito di messaggeri.

L’unità è riassemblare i frammenti sparsi e casuali, incollandoli sino a ricomporli in una nuova immagine su rinnovata carta e ridare loro un’inattesa sopravvivenza quali medium per altri significati.
Non sarebbe Abbati se in tale operazione non giocassero anche la memoria e lo sguardo a protagonisti del passato, come a dilatare nel tempo la caducità originaria di un poster. E così i rimandi a Bosch, Rembrandt, all’Annunciazione del capostipite fiammingo Rober Campin, sino alla “stanza” azzurra di Virginia Woolf, assertrice convinta che una donna debba avere “una stanza tutta per sé” per poter scrivere.
E, a voler vedere, anche un uomo. Forse non a caso Abbati, cuggionese classe 1973, vive in un’antica cascina sul Naviglio Grande, scelta esistenziale e probabilmente matrice contemplativa di un perenne trasformarsi.

A presentare la mostra, insieme allo stesso Giuseppe Abbati, il prof. Fabrizio Parachini.