Corso sull’arte della prima metà del XX secolo tra nuove visioni e nuove rappresentazioni del mondo
Il corso tenuto da Fabrizio Parachini (artista-curatore, docente d’Accademia) sarà introdotto dall’incontro Chi ha paura dell’Arte Moderna e Contemporanea? Lezione a ingresso gratuito che si terrà Mercoledì 10 maggio 2023 alle ore 21 presso le Radici e le Ali
Ad esso seguiranno quattro lezioni:
Mercoledì 17 maggio.
– Cubismo e Fauve: l’analisi della forma e del colore diventa protagonista dell’opera.
Mercoledì 24 maggio.
– Dada e Surrealismo: un viaggio oltre i confini della realtà quotidiana.
Mercoledì 31 maggio.
– Astrattismo: un nuovo mondo rappresentativo che apre altri orizzonti del reale.
Mercoledì 7 giugno.
– Informale e Espressionismo astratto: mettere l’uomo al centro della pittura.
(Il corso di quattro lezioni € 40. La singola lezione € 12)
Per iscriversi 335 619 2275 info@ecoistitutoticino.org
Il corso tenuto da Fabrizio Parachini, artista-curatore di mostre e docente d’Accademia, prevede
quattro lezioni che presentano sinteticamente le principali idee e le pratiche espressive che hanno
sorretto alcuni movimenti e tendenze artistiche della prima metà del ventesimo secolo.
Le lezioni saranno dialogiche e arricchite dalla proiezione di un ricco apparato iconografico.
Dopo l’impressionismo di fine ottocento, tra Europa e Americhe, si sono succedute a ritmo serrato
quelle che sono state definite le Avanguardie Artistiche storiche del Novecento. Gruppi e
movimenti che, forse per la prima volta, hanno prodotto oltre a opere plastiche di grande interesse
anche idee, teorie e riflessioni a sostegno del proprio operato e della propria espressività.
Dopo secoli di pratiche d’arte, peraltro sempre in evoluzione, il “voler fare” è diventato più importante del “saper fare”, il voler creare nuovi mondi visivi è diventato più importante del saper raffigurare aspetti del mondo esistente.
Il Cubismo, unitamente al Futurismo, ha ridiscusso l’idea di forma e di volume, la loro relazione con lo spazio e con il “punto di vista” personale.
I Fauve e gli Espressionisti hanno liberato il colore dalla subordinazione verso le cose della realtà. Attraverso le loro opere il colore ha potuto dimostrare tutta la propria forza espressiva primaria per secoli ingabbiata in una specie di naturalismo cromatico.
Il Dadaismo ha rivelato che è possibile fare arte anche con metodiche e materiali non tradizionali e che questa può avere un’azione sociale e politica.
Il Surrealismo ci ha fatto capire che esistono realtà “altre”, oltre a quella che crediamo di vivere tutti i giorni, altrettanto reali e condizionanti il nostro agire, e lo ha fatto esplorando il mondo dell’inconscio, dei sogni e di tutte quelle forme di sapere messe spesso ai margini dalla Cultura
ufficiale.
L’Astrattismo, nel proprio percorso di affermazione, ha saputo creare un linguaggio espressivo diverso con cui ha realizzato un universo visivo nuovo, “non-oggettivo” o “non-figurativo”, che non deve più far dipendere la propria esistenza dal mondo delle “figure”, ovvero delle cose e delle persone conosciute.
L’Informale europeo e l’Espressionismo Astratto americano hanno esplorato nuove potenzialità insite nei codici espressivi dei movimenti che li hanno preceduti dando risalto all’opera d’arte come emanazione dell’interiorità dell’artista in dialogo con una modernità in continuo rapido cambiamento.
Pablo Picasso, George Braque, Henry Matisse, André Derain, Marcel Duchamp, Jean Arp, Max Ernst, Wassily Kandinsky, Kasimir Malevic, Piet Mondrian, Antoni Tapiès, Emilio Vedova, Jackson Pollock, Mark Rothko, Barnett Newman sono solo alcuni degli artisti le cui opere verranno analizzate per raccontare il percorso che l’arte ha compiuto nella prima metà del novecento.
L’obiettivo è quello di mettere in primo piano le idee, i pensieri, le dichiarazioni che hanno cambiato il mondo dell’arte e che hanno portato a quelle opere, spesso non completamente accettate o travisate nei loro intenti, che caratterizzano la nostra Contemporaneità.