Mercoledì 17 si è tenuta la visita agli impianti di recupero materiali a Este (PD) e Occhiobello (RO). L’iniziativa organizzata dalle associazioni del territorio ha riscontrato un’ottima partecipazione (45 persone) tra cui numerose figure istituzionali della zona. I partecipanti hanno potuto constatare di persona che migliorando la raccolta differenziata e applicando sistemi a freddo si inviano in discarica solo il 6-7% di residui , senza inquinamento ambientale e scorie pericolose da gestire. Cosa che invece non avviene con i processi di incenerimento che a valle della combustione producono un 25% di ceneri tossiche e scorie. Questo importante risultato si ottiene in quanto anche buona parte del “rifiuto secco residuo” viene ulteriormente recuperato con processi a freddo. La prima azienda visitata è stata la SESA Spa, di Este è una Società a prevalente capitale pubblico, costituita nel 1995. Si occupa dei servizi della raccolta differenziata e attività di recupero e smaltimento dei rifiuti. Nata dalla volontà politica di fare una decisa scelta ecologica nella gestione dei rifiuti, si pone tra gli obiettivi il rispetto del protocollo di Kyoto e l’educazione ambientale nelle scuole. L’impianto serve un bacino di circa 400.000 abitanti (all’incirca come quello del consorzio di Accam) tra cui la città di Este, che ha raggiunto il 90% di raccolta differenziata grazie anche all’introduzione della tariffa puntuale. Il sindaco della città, Giancarlo Piva, ci ha accolto con entusiasmo e ci ha raccontato con passione le scelte dell’amministrazione e l’impegno dei cittadini che hanno fatto vincere al Comune numerosi premi ambientali di livello nazionale. Abbiamo poi visitato la Ri.Techno.R. di Occhiobello. Azienda privata costituita a luglio 2010 che trasforma i rifiuti plastici eterogenei, quelli che usualmente vengono inviati all’incenerimento, in miscele adatte alla estrusione e stampaggio di prodotti utilizzati in campo industriale, nell’arredo urbano e nelle pavimentazioni stradali. Queste visite hanno voluto essere un contributo concreto alla ricerca di alternative al revamping dell’inceneritore ACCAM e la dimostrazione che le associazioni del territorio non possono essere superficialmente liquidate come il solito fronte del NO. Le alternative ci sono, funzionano e possono essere realizzate anche da noi. Alla fine della giornata abbiamo raccolto le opinioni degli amministratori presenti che ci sono parsi positivamente colpiti, aperti a valutare sistemi alternativi di gestione dei rifiuti, e decisi nel portare avanti nei propri territori iniziative per migliorare la raccolta differenziata (quali ad esempio la tariffa puntuale) e la sensibilizzazione dei cittadini a partire dagli studenti delle scuole.