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Percorso della memoria – Magenta – Il campo A

Il campo A (1945 – 1948)

Villa “La Fagiana” (dal nome dell’estesa ex riserva di caccia circostante, oggi riserva naturale) è una proprietà privata che include, all’ingresso della sua recinzione, un piccolo edificio dell’ente Parco del Ticino.
Si trova in una zona di particolare interesse storico: il ponte napoleonico che la sovrasta, collegamento fra Lombardia e Piemonte attraversato dalla Provinciale 11 (ex Statale 11) e affiancato dalla ferrovia, durante la Seconda Guerra Mondiale fu un luogo strategico.
La Linea del Ticino (linea difensiva tedesca lungo il corso del fiume) comprese anche il ponte di Boffalora-Trecate. Le operazioni tedesche intorno al ponte furono oggetto di controllo da parte dei servizi segreti della Resistenza e numerosi sabotaggi furono effettuati dai partigiani lungo questa tratta.
La zona era battuta dai partigiani di varie formazioni e fu base operativa della piccola ma importante Brigata Ticino, nata già dopo l’8 Settembre 1943 per volontà di Anselmo Arioli, capo-partigiano futuro Comandante della Divisione Garibaldi “Magenta”, costituitasi nel ’44 in tre brigate: la 168a (del Magentino), la 169a (dell’Abbiatense) e la 170a (della zona di Motta Visconti).
Durante la guerra, il ponte fu pesantemente bombardato e Villa “La Fagiana” colpita. La casa padronale andò distrutta: il corpo abitativo attuale è costituito dal comunque originario e vasto edificio annesso.
Villa “La Fagiana” nel dopoguerra fu sede di uno dei Campi-profughi italiani per l’accoglienza degli ebrei europei sopravvissuti alla Shoah: il principale Campo dell’Alyah Bet. Dall’Europa dell’Est gli ebrei si mossero, in quegli anni, anche a causa dei nuovi pogrom (sommosse antiebraiche), in un grande esodo di massa chiamato HaBricha (La Fuga), verso Germania, Austria e Italia (circa 250.000 persone). Gli sfollati e quelli già presenti (per esempio in Germania e Austria, usciti dai Lager del Reich) furono smistati in questi Campi, allestiti nel contesto di una grande operazione d’accoglienza finalizzata alla loro partenza verso una nuova Patria.
Dai DP Camp (Displaced Persons = sfollati) anglo-americani molti partirono legalmente verso Inghilterra, Canada, Stati Uniti. Altri invece, aiutati dalle organizzazioni sioniste, fecero parte dell’Alyah Bet (Emigrazione B; la lettera B indicante “segretezza”), le partenze clandestine verso la Palestina mandataria. Clandestine poiché gli inglesi, che amministrarono quella terra fino al ’47-’48, avevano chiuso già dal ’39 le porte agli ebrei europei in fuga da Hitler. Fu allora, in quegli anni di persecuzione, che venne dato il nome in codice di Alyah Bet ai drammatici “viaggi della speranza”.
L’Alyah Bet del dopoguerra fu di 70.000 persone, di cui 25.000-30.000 solo dall’Italia. Si svolse dal ’45 al ’48 (cioè fino alla nascita di Israele) e venne condotta principalmente dalla Brigata Ebraica (i volontari ebrei della Palestina arruolati nell’esercito britannico, sul fronte italiano durante la Seconda Guerra Mondiale) unitamente alle Comunità Ebraiche dei Paesi coinvolti. L’Italia svolse un ruolo importantissimo, con i suoi porti marittimi e il sostegno del CLN (Prefetti e Sindaci misero a disposizione spazi e strutture, e ci fu la presenza attiva dei partigiani italiani nei Campi).
Villa “La Fagiana” si troverà al centro della Storia: il Campo A (così venne chiamato l’insediamento) fu il Campo-madre dell’Alyah Bet dall’Italia, diretto da Yehuda Arazi, capo dell’intera operazione.

Yehuda Arazi tratto da http://chaimgoldberg.com/chaimgoldberg/ editorImage/image/yehuda_arazi-2-w.jpg

Dal Campo A i profughi furono condotti a scaglioni in Liguria, per le partenze con le navi clandestine.


Testo di Elisabetta Bozzi per il gruppo “Percorso della Memoria” – Dicembre 2018

Foto Architetto Motta, 1927 circa – A sinistra, la casa padronale, andata distrutta – Dal fascicolo La Fagiana, una storia di caccia, Ed. Parco del Ticino, 1998
https://commons.wikimedia.org/wiki/File:PikiWiki_Israel_20841_The_Palmach.jpg

Data inaugurazione stele 11/9/2022
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La Fagiana, inaugurazione stele
La Fagiana, inaugurazione stele
La Fagiana, inaugurazione stele
A sinistra Orli Bach nipote di Yehuda Arazi

PER SAPERNE DI PIÙ
Ada Sereni, I clandestini del mare, Mursia 1973
Primo Levi, Se non ora, quando?, Einaudi 1982
Aharon Megged, Il viaggio verso la Terra Promessa, Mazzotta 1997
Elisabetta Bozzi (a cura di), Il Viaggio di Giovanni Bloisi, Unicopli 2017
https://www.sciesopoli.com/
http://lnx.ecoistitutoticino.org/wordpress/percorso-memoria/
http://lnx.ecoistitutoticino.org/wordpress/inaugurazione-stele/

ANPI Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – Comitato provinciale di Milano 
FIVL Federazione Italiana Volontari della Libertà
Ecoistituto della Valle del Ticino