28 aprile 1945 – I fatti di Vanzaghello
Dal quel mattino del 25 aprile, quando il CLNAI (Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia) aveva proclamato l’insurrezione generale, erano passati tre giorni. A Milano e in molte tra le più grandi città del Nord erano già entrati i liberatori. Colonne di tedeschi e collaborazionisti Italiani cercavano una via di fuga verso la Svizzera e l’Austria, sotto l’incalzare delle truppe alleate e dei reparti partigiani che scendevano dalle montagne.
All’alba del 28 aprile 1945, una di queste colonne, composta da centinaia di uomini (si dice che vi fossero nascosti anche dei fascisti), con mezzi pesanti e comandata dal colonnello Hans Schmoller, transitò per Vanzaghello attraverso la via Novara, provenendo da Castano Primo e proseguendo per l’attuale via Matteotti, su quella che allora era l’unica strada che conduceva a Busto Arsizio.
In quel drammatico 28 aprile, già a Castano, madre e figlia, affacciate alla finestra ad assistere al passaggio della colonna, vennero falciate dalla mitraglia.
Seguì Vanzaghello dove, al casello ferroviario di via Novara, venne ucciso l’addetto al passaggio a livello, Angelo Branca, davanti a moglie e figli.
Intanto, alcuni cittadini, credendo di incontrare gli americani liberatori, erano usciti festanti, con al collo i fazzoletti dei partigiani. Ma la mitraglia pesante, posizionata sulla prima autoblindo della colonna, aprì di nuovo il fuoco, uccidendo Giuseppe Milani, all’altezza di via Albarina.
Subito dopo fu colpito Carlo Mainini, di 19 anni, che morì dopo pochi giorni.
Infine, in piazza Sant’Ambrogio, davanti alla chiesa, fu colpito il sacrestano, Vittorio Rivolta, che fortunatamente si salvò.
I tedeschi fecero allora salire, a cavallo dei fanali dell’autoblindo, alcuni partigiani con i fazzoletti rossi e azzurri ben visibili, come scudo, e proseguirono nella fuga. Ma, giunta alle “Quattro Strade”, la colonna venne fermata dai partigiani di Busto Arsizio e, finalmente, al sopraggiungere dei garibaldini della Valsesia, i tedeschi si arresero e gli ostaggi vennero liberati.
Protagonisti della trattativa furono: Luciano Vignati di Busto Arsizio (Commissario politico Divisioni Alfredo Di Dio), Cino Moscatelli (Commissario politico Divisioni Garibaldi valsesiane), Don Giuseppe Ravazzani (CLN di Busto Arsizio) e Aldo Icardi (agente dell’OSS, il controspionaggio americano).
Subito dopo, il comandante tedesco, Maggiore Hans Schmoller, appartatosi dalla colonna, si tolse la vita.
I tre civili uccisi sono ricordati da una lapide presso il Monumento ai Caduti, sotto la dicitura “DECEDUTI”.
Data inaugurazione targa: 25/04/2022
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Per saperne di più:
L’è ura da sta in pas – 1945/1995, a cura di Mariantonietta Valli, pubblicazione del Comune di Vanzaghello, 1995
ANPI Vanzaghello
Dopo ogni inverno c’è sempre una primavera, 2018 (http://www.anpivanzaghello.it/)
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ANPI Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – Comitato provinciale di Milano
FIVL Federazione Italiana Volontari della Libertà
Ecoistituto della Valle del Ticino