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Percorso della memoria – Corbetta 2

Marcello Pianta
partigiano, martire

Le “pietre d’inciampo” sono segnalazioni che hanno lo scopo di fermare il passante per una
riflessione, piccole lapidi a terra. La pietra posta poco distante da questo pannello è dedicata
al partigiano Marcello Pianta, detto Abele, mai più ritornato dalla deportazione.

Marcello Pianta nacque a Corbetta, il 29 ottobre 1908.
Ai tempi dei tragici fatti che lo coinvolsero, risiedeva nel cortile di via Diaz 7 (attuale numero civico 11), aveva 36 anni, era sposato con Enrica Osnaghi ed era padre di due bambini, Flavia e Giuseppe.
Di professione faceva il bracciante/badilante.
Marcello aderì alla Resistenza, facendo il suo ingresso, nel febbraio 1944, nella 203a Brigata Matteotti di Corbetta, parte dell’estesa IX Divisione, organizzata nel Sud-Ovest milanese dal socialista Davide Mario Levi, il “Colonnello Vittorio”. L’8 agosto 1944, fu arrestato dai fascisti repubblichini della Brigata “Aldo Resega”, nei locali dell’Ospedale
di Magenta, mentre lì si trovava per una visita medica.

Marcello Pianta


L’arresto fu determinato dalla delazione del  corbettese Luigi Cucchi, detto “Il bestiaccia”, infiltrato fra i partigiani che entrerà tragicamente nella memoria collettiva del territorio. A seguito del tradimento del Cucchi caddero infatti in una vasta retata anche altri del Magentino. Di Corbetta, oltre a Marcello Pianta, ricordiamo il Comandante della 203a, Pierino Beretta (trucidato il 30 agosto 1944 a Torriano di Pavia, vedi storia sul pannello in Piazza Beretta), Ferruccio Manzoni e Guglielmo Tunesi (sopravvissuti entrambi alla deportazione).
Dopo l’arresto, Marcello fu trasferito nel Carcere di San Vittore, reparto tedesco, matricola 5368.
Deportato da Bolzano sul convoglio n. 90, il 5 ottobre 1944, giunse a Dachau il 9 ottobre 1944, primo numero di matricola 113478, classificato con la categoria Schutz (“custodia cautelare”).
Marcello morì di stenti, il 26 marzo 1945, a Mühldorf, sottocampo di Dachau dove i prigionieri venivano sfruttati alla produzione dei Messerschmitt 262 (cacciabombardieri tedeschi a reazione),e lì venne tumulato in una fossa comune.
L’informazione della tragica fine di Marcello giunse ai familiari ai primi di agosto del 1945, grazie
alla testimonianza di un altro deportato politico, Marino Zanoni di Abbiategrasso.

Data inaugurazione targa: 25/4/2025


PER SAPERNE DI PIÙ
M. Tenconi, Le Brigate Garibaldi e la lotta di Liberazione nel Sud-Ovest milanese, articolo (http://www.storiaxxisecolo.it/Resistenza/resistenza5.htm)
A. Magnani, M. Tenconi, Partigiani tra le cascine, Ed. In Curia Picta, aprile 2012
https://www.cdec.it/ (Davide Mario Levi)
https://www.anpi.it/
http://www.museopartigiano.it/
https://lnx.ecoistitutoticino.org/wordpress/percorso-memoria/